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Ma Nas non è né convinto né convincente quanto Dre. Ed il suo pensiero tornerà sempre agli esordi, ai tempi in cui lui era la speranza dell'Hip Hop conscio e di spessore, in cui le sue rime erano baciate dalla perfezione. "Nastradamus" si propone di essere l'album del confronto e dell'eventuale conciliazione di due poli che convivono attivamente dentro Nas. E "Project Windows" è uno degli esempi più vivi di questo fermento. Le finestre dei palazzoni sono, agli occhi di un bambino, un impressionante schermo televisivo dentro il quale si svolge la vita del quartiere, e per quanto uno ne sappia, a sette anni, quello è tutto ciò che il mondo può offrire. "Ricordo che mi sentivo intrappolato dentro la mia stanza e quando me ne sono andato ho realizzato che avrei sempre voluto andarmene via... Vedevo sempre le stesse cose... Tutti i giorni. Ed il mio sogno diventato realtà era quello che alla fine sarei uscito da lì per progredire, per fare qualcosa di diverso da quello che avevo visto fino ad allora, per viaggiare e vedere il mondo. È la musica che mi ha spinto a farcela. La musica ha sempre avuto un'importanza enorme dentro di me, non è mai stata una cosa piccola. Sentivo che sarebbe diventata una roba gigante, era già straripante all'epoca, quando eravamo ragazzini. L'influenza che aveva su di noi era ovvia. Vedevo la gente sui canali televisivi nazionali utilizzare lo stesso slang che usavamo noi nel quartiere, vestirsi come i Run DMC. Era già potente allora, ma solo oggi la massa sta mostrando un po' d'amore per la nostra musica." Comunque, quasi tutti quelli che si cimentano seriamente con l'Hip Hop, continuano a cercare per sempre l'amore e l'approvazione da parte della strada: proprio perché la strada ha giocato un ruolo fondamentale nella loro musica e nella loro personalità... "La strada ci ha cresciuti. Molte volte la gente non ha un padre a casa e così la strada diventa un padre. È come un test di sopravvivenza. È qui che puoi diventare un uomo e che puoi conquistarti la tua medaglia d'onore. Ci puoi trovare l'educazione, come a scuola, ecco perché io la rispetto. Non è più semplice o più facile seguire il richiamo della strada, è solo più figo. Perché hai a che fare con i tuoi coetanei e nessuno ti dice veramente quello che devi o non devi fare. In pratica, impari più o meno da solo ed in questo modo hai la possibilità di diventare adulto in un mondo adulto, senza la guida dei tuoi genitori. Le strade saranno i tuoi genitori invece di dover ascoltare tua mamma o seguire per forza la cosa giusta da farsi. Le strade ti offrono la possibilità di essere adulto in tenera età." È strano il richiamo della strada: ti attrae e ti mette a dura prova allo stesso tempo, nell'età in cui sei più vulnerabile. "Probabilmente sarebbe più sicuro rimanere a casa, ma, chissà come mai, alla fine tutti usciranno là fuori e faranno cose pericolose. Siamo esseri umani. È semplicemente questo il motivo. Non possiamo rimanere a casa per sempre." Ormai la casa di Nas non è più per la strada e non è nemmeno più nel Queensbridge: come quasi tutti gli artisti di quella zona, i projects rimangono ricordi su fotografie sbiadite, come quelle che potete vedere su ogni singolo album che Nas ha prodotto. Quattro copertine: un ragazzino, un giovane adulto, un faraone ed un profeta... Ma alle spalle sempre gli stessi, incombenti, squadrati, palazzi marroni di QB. Il fatto che lui produca questa quantità incessante di testi mi aiuta molto a capire i diversi lati della sua personalità, ma allo stesso tempo mi lascia incerta sul tipo di via che ha davvero deciso di seguire. "Il fatto di produrre costantemente questo copioso materiale scritto è assolutamente naturale per me, tanto che non ci faccio nemmeno più caso. Non ci faccio talmente caso che spesso sono sorpreso. Ascolto tantissima musica diversa e suoni differenti ti mettono in stati d'animo differenti ed è questa la cosa che fa in modo che io continui a creare musica, sempre diversa, sempre in costante evoluzione. Come alcuni dei musicisti che io ammiro maggiormente, sento diversi tipi di musica dentro di me. La mia fonte principale di ispirazione è semplicemente la musica stessa. Musica rap. Vecchia musica di altra gente. R&B. Nuove direzioni che la musica di oggi sta prendendo. Di tutto. Barry White, Al Green, Curtis Mayfield, Sade, Michael Jackson, Stylistics, Bob Dylan, Total..." La mia amica/collega Silvia Volpato, dice che, dopo "Illmatic", Nas ha perso una sua specifica identità musicale. È innegabile. Ma alla luce dei fatti, credo si possa dire che Nas è nato da una miriade di influenze musicali differenti e che nel primo album avesse usato ciò che aveva fisicamente a portata di mano e, con il successo, ha provato a raggiungere traguardi oltre le possibilità di un esordiente. Per questo suo desiderio, Nas da una parte paga le spese di chi sperimenta nuovi suoni di successo piuttosto che usare marchi di fabbrica viventi e sicuri come Pete Rock o Premier. Dall'altra, chiede solo dei tappeti musicali che gli permettano di centrare il platino e di stimolare litri d'inchiostro a segnare la carta. Il gioco d'equilibrio più difficile e rischioso. Nas è uno scrittore complesso, fulmineo ed incisivo, un liricista che ama stupire utilizzando metafore che creano immagini, incastri di parole che trascinino la scena raccontata, davanti agli occhi dell'ascoltatore. Spezzoni di pellicola, sceneggiature di cortometraggi girati nella sua testa per un nuovo sistema standard visivo: GhettoVision In 3D. Qualcosa che dovrebbe brevettare. Una capacità che lo porta ad appassionarsi del passato per raccontare il presente e ricordare il futuro. Nel tempo libero studia le grandi civiltà che hanno segnato la storia e gioca a fare paragoni con ciò che è rimasto tuttora valido. "Il futuro è ciò che noi vogliamo che sia, lo sai? Noi pianifichiamo il modo in cui saranno le cose fra vent'anni e poi ci lavoriamo sopra. Ciò che succede, poi, è che le cose che abbiamo pianificato accadono veramente. Di qualsiasi cosa si tratti, dai viaggi su Marte a quello che vuoi. Sento che il futuro è costruito da noi." Senza dubbio sono d'accordo ma è strano detto da uno che ha chiamato la propria figlia Destiny... Che ruolo ha allora il destino? È rappresentato da Dio? Chi si può opporre al nostro volere quando le cose che abbiamo pianificato non accadono? Forse non accadono perché noi abbiamo inconsciamente deciso di non farle accadere? "Credo fermamente che se tra vent'anni noi vogliamo essere su Marte, ci saremo di sicuro. E se qualcosa è destinato ad accadere, tipo un'enorme esplosione o la nascita di un bambino, comunque entrambe le cose si realizzeranno. Destino e volontà. La tecnologia ha rimpiazzato la religione e questo è stato profetizzato, come nell'Apocalisse, il segno della Bestia... Esiste una profezia che dice che ci sarà una feroce lotta tra Dio e ciò che l'uomo creerà sulla Terra. C'è un passaggio nella Bibbia che afferma che Dio lancerà fulmini e palle di fuoco contro alcune genti in alcune città perché questi hanno costruito palazzi altissimi che sfidano i cieli, nonostante Dio gli abbia proibito di farlo. Adesso guarda tutti questi grattacieli là fuori... Abbiamo creato cose che vanno contro le leggi della natura e la battaglia tra quest'ultima e l'uomo ci sarà sempre. Gli aeroplani hanno volato abbastanza tranquilli negli ultimi anni, ma non esiste nulla di più potente della forza della natura. Ci sarà sempre qualche tipo di calamità che le previsioni meteorologiche non potranno predire e che abbatteranno i nostri mezzi. Gli uomini sono gli esseri più intelligenti della Terra e noi facciamo solo ciò che è nelle nostre capacità; abbiamo avuto questo dono ed è il destino che ha voluto che noi fossimo in grado di creare queste cose, per una ragione ben precisa... Quale sia questa ragione, io non lo so..." Cosa ti affascina maggiormente nella storia delle civiltà e perché sei passato dalla maschera d'oro di Tutankamon su "I Am..." ad un semplice saio sulla copertina di "Nastradamus"? "Gli egizi furono una delle più grandi civiltà del mondo: sono un convinto credente delle cose in cui anche loro credevano. Erano profondamente avvolti dalla loro filosofia; i loro calendari, le loro leggi, la loro religione e tutte le loro teorie hanno in qualche modo senso per me. Quello egizio fu uno dei più grandi imperi a regnare sulla Terra, ed inoltre sono originari dell'Africa. L'immagine che vedi su "It Was Written", e sugli altri lp, simboleggia una delle fasi della mia evoluzione e della direzione in cui andavano i miei album. Il saio mi mostra come Nostradamus, colui che fu capace di vedere il futuro negli anni e nei secoli a venire. È come se Nastradamus avesse previsto tutte e tre le copertine degli album e questo è chi io sono veramente. Questo è stato il mio viaggio per mostrare alla gente che apprezza la mia musica dove mi stavo dirigendo e dove mi trovo ora. Quindi, all'inizio, anche quando ascoltavi il mio primo album, io ero già Nastradamus; dietro alle scene mostravo al mondo la mia evoluzione. Ed ora che ho mostrato loro tutto questo, posso rivelare chi sono veramente." Se ancora avevate un dubbio su ciò che potessero rappresentare quei puntini dopo "I Am...", adesso potete riempirli con "Nastradamus". Io sono... Nastradamus. Michel Nostradamus era un fisico francese del Sedicesimo secolo, alchimista e astrologo; fu più famoso per il suo lavoro sulle premonizioni che per quello di fisico. Pur dimostrando un'acuta sensibilità per l'indagine compiuta su catene di eventi che avrebbero in futuro portato al realizzarsi di certe situazioni, Nostradamus è riconosciuto più come attento osservatore che come profeta. Di sicuro dimostrò una capacità di analisi e di immaginazione fuori dalla media. "È semplicemente che da ragazzo osservavo il modo in cui era costruita la società, il modo in cui agisce il cosiddetto sistema, il modo in cui accadono le cose... Avendo un minimo di buon senso ed essendo un ragazzo come tanti altri, ho sempre voluto sapere certe cose sul controllo e sul potere della mente, visto che sono convinto che bisogna essere capaci di poter controllare la propria anima. Ci sono tante regole sul come fare o non fare certe cose e sono gli uomini che le hanno dettate: ma le sole regole che penso dovremmo tenere presenti sono i Dieci Comandamenti. Non uccidere, non rubare e via di seguito... Regole che hanno a che fare più con il volere di Dio che con il volere dell'uomo. Si vuole dunque sapere chi è Dio e si vuole essere precisi con le regole che si vogliono seguire, anche se alla fine del millennio sembra che la gente voglia esattamente fare il contrario di ciò che Dio ci ha detto. È una storia senza fine. Per ogni verità c'è una menzogna, ed ogni menzogna ha una verità e non penso che noi sappiamo veramente che cosa stia succedendo oggi." Nonostante la sua notorietà, la maggior parte delle predizioni di Nostradamus sono retrospettive e cioè conseguenti ad un determinato evento; il modo talmente blando e misterioso con il quale scriveva le sue lettere dava ulteriori possibilità che l'evento venisse riconosciuto come da lui predetto. C'erano ottime possibilità che gli eventi da lui nominati potessero verificarsi grazie alla scarsezza di particolari e ai nomi anagrammati o mancanti... "Consciamente, ho cercato di essere molto più preciso di quanto non lo fosse stato lui, ho cercato di specificare bene le cose che ho voluto predire, ma in verità, indipendentemente da come uno scrive, non penso che si possa essere davvero precisi su come succederanno esattamente le cose, anche se si è certi che succederanno. Guarda i testi di Tupac: lui è stato sufficientemente preciso tutte le volte che ha descritto la sua morte, così come Biggie Smalls poteva non essere stato preciso su tanti eventi, ma di sicuro sapeva che cosa gli sarebbe successo, anche se non sul come o sul quando. Non rimane che porre grande attenzione e mettere assieme i pezzi del puzzle... È sempre questo ciò che si deve fare." Pensi così spesso a loro? "Sì," risponde sicuro. Dopo aver scritto il testo di "We Will Survive", Nas si ritrova di frequente a pensare alla fine annunciata di due degli scrittori di maggior importanza di questo decennio, e non solo in riferimento alla musica contemporanea. Tupac, Biggie, Nas sono gli uomini (i ragazzi), che hanno segnato il nostro tempo grazie all'opportunità avuta dall'Hip Hop e alle loro capacità di trascrivere in musica le loro sensazioni, le loro emozioni e la realtà che li circonda. Finisce il tempo a nostra disposizione; Nas si alza dal divano, controlla i messaggi che gli sono arrivati sul pager, mi stringe la mano, esce dalla stanza per andare a fare una lunga serie di foto più altre interviste ed io mi trovo con un solo pezzo in più del mio puzzle e sono certa che sono ancora molto lontana dall'intravedere l'immagine completa.
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